Dilettanti allo sbaraglio

Caro Direttore,

leggo l'articolo di Matteo Paolombo: “Semplice. Avanti senza Conte” di qualche giorno fa e mi complimento con lui (meno che per qualche parolaccia) e con Lei che lo ha pubblicato. Mi permetto, condividendone il contenuto di aggiungere qualche mia riflessione sul tema della “qualità” di molta dell'attuale classe politica. Abbiamo oltre Conte, Casalino ed altri personaggi in “cerca di autori” citati nell'articolo di Palombo, un ministro della giustizia, che quanto a sciocchezze ha preso il posto di Toninelli, e che subito dopo il suo insediamento chiamò “azzeccagarbugli” gli avvocati italiani. Poi la gaffe sulla differenza tra reato doloso e reato colposo a Porta a Porta. Successivamente aveva detto, sempre in difesa della riforma sulla prescrizione, che “in carcere non vanno gli innocenti”, suscitando l’ira, tra gli altri, della figlia di Enzo Tortora. Per non parlare delle rivelazioni del Procuratore Di Matteo sui veti alla sua nomina al Dap e la scarcerazione di decine di mafiosi all'inizio di questa pandemia.

Ed ancora dobbiamo sorbirci un ministro dell'istruzione che, oltre ad emanare provvedimenti che dopo qualche giorno lei stessa revoca, non parla correttamente nemmeno l'italiano (plexiglass invece di plexiglas) ed utilizza citazioni inappropriate del tipo “gli studenti non sono imbuti da riempire”, salvo poi affrettarsi a chiarire che “L'imbuto di Norimberga è una metafora sull'apprendimento molto nota nel mondo della scuola”.

Anche Luigi Di Maio, su cui si sofferma Palombo, congiuntivi sbagliati e inglese maccheronico a parte, si è segnalato per le sue gaffe fin dai tempi del governo con la Lega, quando disse che il corpo umano “è composto al 90% d’acqua” o quando denunciò l’esistenza della “lobby dei malati di cancro”, poi collocò in Venezuela il dittatore (cileno) Pinochet, chiamò a più riprese “Ping” il presidente cinese (il nome è Xi Jinping), parlò della Russia come paese del Mediterraneo per poi parlare della “tradizione democratica millenaria” riferendosi alla Francia (che però è stata una monarchia assoluta fino alla rivoluzione francese del 1789).

Ed ancora troviamo in questo governo il ministro dell'innovazione, Paola Pisano, che dice che “In settanta giorni non sviluppa un'app nemmeno Dio” riferendosi ai 6 giorni della creazione dell'universo da parte del Padreterno.

Quello del lavoro poi, Nunzia Catalfo, che ha preteso una sanatoria, che per altro l'ha fatta commuovere fino alle lacrime, per 600 mila extracomunitari che sarebbero stati necessari alla nostra agricoltura, mentre fecero domanda solo 9500 e tutti gli altri vagano in Italia senza lavoro e senza fissa dimora.

Francesco Boccia, Ministro per gli affari regionali e le autonomie, invece, confuse i cacciabombardieri F35, prendendoli per elicotteri: mentre il ministro dell’Ambiente, Costa, disse che le mascherine e i guanti andavano gettati nella plastica. Inoltre il vice ministro delle Infrastrutture, Giancarlo Cancelleri, il grillino, in occasione della presentazione del programma di rilancio dello scalo portuale di Porto Empedocle, ha detto:”Ho visto che c’è una nave ormeggiata, questo significa che arrivano turisti e che ci sono prospettive”. Qualcuno gli ha fatto notare che quella nave non ospitava turisti, ma migranti messi in quarantena…

E poi in questa nuova marea di ignoranti vi sono da aggiungere manager come il “mitico” Tridico, il cui livello è adeguato a quello del partito che lo ha segnalato e nominato all'INPS come presidente, che all'inizio della pandemia, quando la gente già era scossa ed aveva paura del virus, annunciò “urbi et orbi” che a giugno non ci sarebbero più stati soldi per pagare le pensioni, gettando nel panico milioni di persone anziane e poi addossò alle disfunzioni del sistema informatico dell'Istituto previdenziale il mancato pagamento dei vari bonus. Un burocrate che non riesce ancora ad erogare la Cassa integrazione a tutti i lavoratori, dando la colpa alle Regioni ed offende le imprese italiane, generando con assurde e scriteriate offese le proteste di tutte le associazioni di categoria imprenditoriali.

In altri tempi, tanto per intenderci nella Prima Repubblica, che ahimè mi tocca rimpiangere dopo averla combattuta tutta la vita, ma anche nella Seconda, dopo il primo errore non il governo, ma il solo Ministro del Lavoro lo avrebbe messo alla porta su due piedi, o lo avrebbe preso a calci nel sedere addirittura.

Potremmo continuare all'infinito e ci sarebbe da fare un florilegio di tutte le fesserie che abbiamo ascoltato in questi ultimi tempi. Ma bastano queste poche note, perché si dia una valutazione complessiva di questa nuova classe dirigente politica. Una vera e propria armata brancaleone incompetente ed inadeguata. Come dire dilettanti allo sbaraglio che si dilettano a fare passerella come hanno fatto agli “Stati Generali dell'Economia”, che non sono serviti a niente tanto che ancora oggi tutte le associazioni di categoria aspettano di essere convocate per il piano di investimenti del Recovery Fund.

Grazie per l'ospitalità e cordiali saluti.

 

Riccardo Pedrizzi

www.riccardopedrizzi.it