Perché bisogna sostenere Draghi

“Repetita iuvant” e, per riassumere, perché è necessario sostenere il governo “Draghi”.

Per una serie di ragioni sia di strategia politica che di tattica parlamentare. A prescindere dalle altre motivazioni di carattere generale rappresentate dalla qualità della persona e dalla situazione nella quale versa il nostro Paese da un anno e più a questa parte a causa della pandemia da Covid 19.

La qualità della persona: il prestigio, la competenza, la preparazione di Mario Draghi sono indiscutibili e nessuno, anche per la più feroce opposizione la mette in discussione. E nemmeno per chi come me non dimentica che negli anni Novanta, nella fase delle cosiddette privatizzazioni dell’apparato produttivo statale, insieme ad altri esponenti politici, denunciò i tentativi di intromissione e di speculazione sull’economia italiana che Draghi, quale Direttore generale del Tesoro, sembrava aver avallato (vedasi la vicenda del panfilo Britannia), Successivamente però avevo apprezzato il suo ruolo di salvatore della Patria e della nostra dignità nazionale allorquando da presidente della Bce contro i Paesi del Nord Europa e la stessa Bundesbank, mise in campo i suoi bazooka di miliardi di Euro per creare un argine alla speculazione contro di noi. Oltretutto Draghi ha chiuso la disastrosa esperienza di Giuseppe Conte e la sua armata Brancaleone.

E gli effetti di questa sua credibilità internazionale si sono visti immediatamente, riuscendo a disinnescare subito le polemiche intorno al MES nell'ambito della sua maggioranza. Infatti Una delle argomentazioni dei sostenitori del Meccanismo Europeo di Stabilità era quella di poter usufruire di ingenti somme per sistemare la nostra disastrata sanità, a tassi di interessi molto più favorevoli per il nostro Paese di quelli praticati dal mercato. Ma attualmente il differenziale di rendimento tra Btp e Bond emessi dall'ESM si è già ridotto di molto. Infatti ad aprile dello scorso 2020 in connessione con l'accordo per il MES sanitario, i Btp costavano il 2% in più di interessi rispetto al credito europeo, e già attualmente lo scarto si è ridotto a soli 0,85 e si prevede che possa ulteriormente abbassarsi. Pertanto poiché il prestito del Fondo salva Stati è concesso a certe condizioni e a certi vincoli, che limiterebbero ulteriormente la nostra sovranità monetaria è chiaro che non è più conveniente andare ad approvvigionarsi usufruendo del MES e che possono essere superati tutti i pregiudizi ideologici ed assunte decisioni solo in relazione all'andamento dei tassi di mercato. Ed ora tutti i favorevoli ed i contrari sono concordi nel non usufruire al momento di questi fondi.

La situazione di emergenza pandemica, sanitaria economica e sociale dell'Italia, inoltre, è tale che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per la prima volta nella storia repubblicana, aveva chiamato a raccolta tutte le forze politiche, senza alcuna distinzione e tanto meno discriminazioni, indipendentemente dalle singole storie, dalle culture di riferimento, dalle appartenenze, dai retaggi più o meno stretti con il passato.

Questo ha significato che non ci sono più e non ci saranno più “archi costituzionali”, dai quali per quasi mezzo secolo venivano esclusi pezzi consistenti di popolo italiano. Non ci sono più e non ci saranno più “conventio ad escludendum” per nessuno. Si è, dunque, definitivamente chiuso il dopoguerra.

Tutti i partiti, oggi, nessuno escluso, sono stati riconosciuti come degni, adeguati e necessari per salvare il Paese e tutti vengono legittimati dal capo dello Stato e, di conseguenza, la legittimazione, come sta accadendo, avviene reciprocamente tra tutti i partiti.

Che questa sia la strada giusta è confermato anche dalla disponibilità delle forze politiche a non porre nessun veto o condizione nei confronti delle altre componenti del governo.

Una contingenza storica come questa che stiamo vivendo non si ripeterà mai più.

E veniamo al piano strategico: tutti i partiti politici hanno la possibilità di dimostrare di essere veri patrioti e di non pensare agli interessi di bottega; possono accreditarsi come forze responsabili di governo; possono presentarsi nel concerto europeo con dignità senza andare a sottomettersi con il cappello in mano.

Sul piano tattico-pragmatico: si può contribuire a far implodere il Movimento5 Stelle (cosa che è puntualmente accaduta); si può far fare chiarezza all'interno del Pd che rischia di lasciare morti sul terreno (come si è verificato con la rivolta di tutte le sue donne escluse dalla rosa dei ministri e come si è confermato con le dimissioni del Segretario Zingaretti). Basta leggere i titoli de “Il Tempo”: “La mossa di Salvini manda in confusione il PD”; “Nel M5S scorrazzano bande di guerriglieri pronti a sabotare tutto” e del “Corriere della Sera”: “Il Si di Salvini agita PD e 5 Stelle”; si può pesare in maniera proporzionale nella compagine governativa in relazione alla rispettiva consistenza numerica.

Insomma in questa fase estremamente difficile sia la classe dirigente politica che i corpi sociali intermedi potranno e dovranno dimostrare di essere all'altezza del compito. E da ogni schieramento politico, da ogni aggregazione sociale dovranno arrivare contribuì per sostenere “questo gabinetto di guerra” che si è posto al servizio del Paese.

 

Riccardo Pedrizzi

www.riccardopedrizzi.it