Soros offende nazioni europee, dileggia la Merkel, minaccia l’Europa. E viene ospitato da “Il Sole 24 Ore”

Comunicato Stampa                                                                                     13/12/2020

Accuse alla Merkel, offese alla Polonia e all’Ungheria, minacce esplicite all’Europa: c’è tutto questo nell’articolo firmato dal “regista” occulto dei mercati mondiali, il finanziere George Soros, e ospitato l’altro giorno da “Il Sole24Ore”, il giornale degli industriali italiani.

Uno spazio concesso a Soros, nonostante la famigerata fama di raider finanziario ed affarista senza scrupoli, di colui che contribuì in maniera decisiva con le sue speculazioni all’uscita della lira dallo Sme nell’82 e che fu uno dei protagonisti delle catastrofiche privatizzazioni dei colossi pubblici italiani pianificate a bordo dello yacht Britannia nel ’92”. (il 16 settembre di quell'anno guadagnò in un solo giorno più di un miliardo di dollari).

George Soros, nel suo articolo sul quotidiano di Confindustria, affronta il tema della recente intesa sul blocco delle ingerenze della Ue nei paesi “sovranisti” su diritti individuali, immigrazione e magistratura, nell’ambito degli accordi sul bilancio europeo e sul Recovery Fund. Il Finanziere parla di “resa della cancelliera tedesca Angela alle estorsioni ungheresi e polacche”, definisce “stati canaglia” la Polonia (il cui governo sarebbe “illiberale”) e l’Ungheria di Orban (suo nemico personale, il cui regime definisce “cleptocratico”), accusando l’Europa di aver svenduto i propri valori e minacciando possibili ripercussioni sui mercati.

Un tono arrogante e inaccettabile, da uno che ora si propone come garante delle democrazia occidentale e paladino delle libertà individuali, dopo aver seminato povertà e immoralità nel mondo grazie alle sue spericolate operazioni sui mercati, sui quali lui da decenni detta legge e specula, senza guardare in faccia risparmiatori ed interi popoli. Inquietanti sono anche le parole che Soros usa per chiudere il suo articolo quando parla di una fiducia dei mercati che potrebbe venir meno. ‘Questo compromesso potrebbe intaccare gravemente la fiducia faticosamente raggiunta, acquisita dalle istituzioni dell’Unione con la creazione del Recovery Fund”, dice testualmente.

E’ un chiaro segnale minaccioso di possibili attacchi futuri per minare la stabilità finanziaria dell’Europa, di cui “Il Sole24Ore” purtroppo sembra farsi portavoce, anche se il giorno successivo il bravo Sergio Fabrini cerca di raddrizzare il tiro.

E poi, addirittura, Soros si arroga il diritto di esprimere “l’indignazione morale che devono provare le persone che credevano nell'UE come protettrice di valori europei e universali”, dimenticando tutti i soldi da lui erogati a gruppi di pressione su politici, legislatori e burocrati europei grazie alle immense risorse a sua disposizione, frutto di speculazioni su quegli stessi mercati che minaccia di agitare.

Non si capisce, poi, a che titolo Soros possa dare lezioni alla Merkel ( che offende, dicendole che in fondo si sta avvicinando al pensionamento nel settembre 2021) , rimproverandole un atteggiamento troppo morbido, forse perché interessata, con Polonia e Ungheria, colpevoli, a suo avviso, di aver imposto un accordo che indebolisce le condizionalità nei confronti dei singoli Stati e l’indipendenza della Commissione.

Va, invece, rimarcato che sono da accogliere con soddisfazione, finalmente, le limitazioni imposte dalla politica (il Consiglio d'Europa) a un organismo (la Commissione) non eletto da nessuno, autoreferenziale, privo di legittimazione democratica e che non risponde a nessuno.

Tutta questa vicenda in ogni caso può servire e possiamo perciò trarre degli insegnamenti da questo intervento di Soros sul maggiore quotidiano economico italiano.

Il primo: un personaggio, come il discusso finanziere, dispone di amicizie e di coperture tali da potergli consentire un linguaggio così duro e di una arroganza tale da colpire Stati, istituzioni, capi di governo e di fare minacce alla intera Unione Europea.

Secondo: Tutta questa vicenda può servire per confermarci nella giustezza dell’impegno contro Soros e i suoi bracci armati, compresa quella Open society foundation, che finanzia i movimenti abortisti nel mondo, la liberalizzazione della droga, la libera circolazione dell’immigrazione clandestina e la distruzione della famiglia naturale; una battaglia che deve proseguire in tutte le sedi, pronunciando anche giudizi sui giornali italiani che lo incoronano portavoce della democrazia e dei valori universali dell’uomo.

Riccardo Pedrizzi

www.riccardopedrizzi.it