Una proposta per la Destra: l'esempio del PCI/PD

Ci sono i nomi di ex ministri che facevano gli ultraliberisti ed erano sostenitori del “turbocapitalismo”, che ora hanno scoperto l'economia sociale di mercato e chiedono l'intervento dello Stato in economia; altre che bombardavano da posizioni laiciste e scientiste la legge 50 sulla procreazione medicalmente assistita e andavano per mare a raccogliere migranti irregolari che ora si convertono al rigore della Meloni contro i flussi di disperati clandestini. Tutti pronti a saltare sul carro del probabile vincitore.

Oltre questa tipologia di arrampicatori ci sono le “new entry” d’assalto ed anche personaggi che hanno militato in altri schieramenti ed oggi hanno “annusato” aria di vittoria. In pratica sta succedendo quello a cui assistemmo in occasione delle travolgenti vittorie del Centrodestra nel 2001 e nel 2006 e che invece non accade solitamente per la sinistra.

Infatti il Partito Democratico continua ad utilizzare le vecchie logiche ed i vecchi sistemi del Partito Comunista Italiano, che faceva dimettere dopo due legislature i propri parlamentari per utilizzarli, a spese dello Stato, nella propria struttura organizzativa, nella cultura, nell'informazione, negli enti, ecc. ecc.

Ed anche oggi il PD si avvale dei propri uomini e delle proprie donne più preparate, che hanno maturato esperienza politica, che sono più affidabili anche dal punto di vista della fedeltà, per gli incarichi più importanti nelle istituzioni, per i ruoli per i quali occorre un'elevata professionalità.

Basta vedere alcune nomine: Zingaretti, Presidente della Regione Lazio, ha nominato Livia Turco, già ministro per la solidarietà sociale nei governi Prodi I, D'Alema I, D'Alema II e Amato II e ministro della salute nel governo Prodi II, a Presidente dell'importante IPAB San Michele.
Il nuovo sindaco della capitale, Roberto Gualtieri, lui stesso già ministro dell'Economia e delle Finanze, ha nominato l'ex ministro per la funzione pubblica Angelo Piazza come amministratore di una grande municipalizzata; poi ha addirittura inserito nel proprio esecutivo l'ex parlamentare Miguel Gotor come assessore alla cultura. Il sindaco di Napoli anche lui già ministro dell'Università e della Ricerca, nel governo Conte II, Gaetano Manfredi, ha nominato assessore al bilancio di una grande città come Napoli, Pier Paolo Baretta già sottosegretario al Ministero dell'Economia e delle Finanze.

E potremmo continuare all'infinito.

Come si vede il Partito Democratico continua ad attingere alle proprie riserve culturali, professionali, di esperienza in precedenti ruoli istituzionali ed amministrativi per poter gestire con efficienza e con capacità enti pubblici e società controllate, addirittura assessorati e posti di sottogoverno, ecc. ecc.

A differenza di quanto avviene e di solito fa il Centrodestra che pare voler continuare a non utilizzare il proprio patrimonio di esperienze, di pensiero, di cultura che si è formato negli ultimi anni.

Si tratta di uomini di cultura, di giornalisti, di politici che hanno ricoperto importanti ruoli istituzionali, di dirigenti di banca, di amministratori di enti e di società, di professionisti affermati, tutti di sicura affidabilità per storia personale e familiare.

Potrei farne un lungo elenco, ma me ne astengo per carità di patria e perché temo di fare qualche torto, dimenticandone qualcuno.

Del resto questa – si fa per dire - “insensibilità” ha dato i suoi frutti negativi, come si ricorderà, nelle ultime elezioni amministrative dove ci si è presentati con candidature improvvisate se non, addirittura, moralmente impresentabili.

Eppure la Destra ha a disposizione un grande patrimonio che andrebbe utilizzato, piuttosto che avvalersi dei soliti voltagabbana che fin da ora stanno salendo sul carro dei sicuri vincitori, ma che saranno i primi ad abbandonare la nave quando intuiranno che cambierà il vento.

Se proprio, però, non si vogliono affidare ad uomini e donne che sono stati ministri, sottosegretari, presidenti di commissioni, ruoli operativi, perché si intende “aprire” alle nuove generazioni ed a nuove energie e risorse, allora quantomeno non si disperda questo patrimonio, promuovendo, ad esempio, un Comitato Scientifico, al quale attingere per consigli, consulenze, contributi legislativi, che sicuramente potrebbero essere utili non solo alla Destra conservatrice della Meloni, ma anche al Paese che ha sempre più necessità di intelligenze, cultura, preparazione dopo la disastrosa esperienza dell'“uno vale uno” del Movimento 5 Stelle.

Dunque, una sorta di Senato del Regno formato dalle eccellenze che abbiamo a disposizione per giunta.... gratuitamente.

 

Riccardo Pedrizzi