L'ultimo scandalo bancario. Il lupo perde il pelo ma non il vizio

Sedici istituti di credito, americani ed europei, sono stati multati per utilizzo non legittimo dei servizi di messaggistica. A Barclays, Bank of America, Citigroup, Credit Suisse, Goldman Sachs, Morgan Stanley e UBS ed altri istituti è stata comminata una multa di 1,8 miliardi. Gli istituti di credito hanno utilizzato canali non ufficiali per la comunicazione coi clienti. Per almeno tre anni, usando i loro smatphone e canali privati (come chat di WhatsApp o Signal) per comunicare coi trader su dati molto sensibili. La Sec addebitano agli istituti di non aver conservato la maggior parte di queste chat personali, violando le norme federali. Queste violazioni hanno ostacolato le agenzie federali di sorvegliare sui mercati finanziari, di garantire la conformità alle norme fondamentali e di impedire altre indagini. Le società multate sono 16 ed insieme ad esse anche manager bancari e trader. Il problema si è acuito quando si è lavorato da casa durante la pandemia che hanno usato le app personali per eludere la sorveglianza, su indicazione dei dirigenti che sapevano di violare le policy bancarie. A dicembre scorso JpMorgan Chase aveva già concordato una multa di 200 milioni. La stessa cifra è stata poi richiesta a Goldman, Morgan Stanley e Citigroup. Bank of America ha pagato 225 milioni complessivi.

Le banche coinvolte in questa ultima indagine sono tutte già note per violazioni varie, scorrettezze ai danni dei clienti, per accordi di cartello, per frodi varie.

Basta ricordare che la Bank of America è stata multata per 16,65 miliardi di dollari. E' la più grande sanzione mai pagata da una società statunitense indagata dalle autorità. L'istituto ha ammesso violazioni su titoli ereditati da Merrill Lynch.

JP Morgan, l'altra grande banca di investimento, ha pagato un'analoga multa di 13 miliardi, sempre per mutui subprime. Citigroup, dal suo canto, aveva accettato di pagare 7 miliardi di dollari al governo americano per gli scandali su titoli e derivati legati ai mutui al centro della crisi finanziaria.

Per lo scandalo del “Libor” hanno pagato alle autorità del settore un conto superiore ai due miliardi.

Jp Morgan, Citigroup e Credit Suisse, erano state portate in tribunale dalla Federal Deposit Insurance Corporation, l'organismo federale USA che assicura i depositi bancari e rileva gli istituti in crisi, accusandole di aver manipolato l'indice Libor e di aver causato ingenti perdite ad almeno dieci gruppi finanziari americani poi falliti. Barclays ha manipolato il tasso d'interesse Euribor. il Credit Suisse, il gigante bancario elvetico registrò anche perdite di milioni di franchi, per la conclusione della vertenza fiscale negli Usa, che ha comportato per la banca, accusata di aver aiutato clienti nell'evasione, sanzioni per 2,5 miliardi di franchi.

La Commissione europea aprì una indagine contro JP Morgan, Barclays, Citigroup sospettate di avere partecipato alla manipolazione dell’Euribor.

Anche nel lontano Estremo Oriente l'Autorità Monetaria di Singapore (Mas), aveva sanzionato la svizzera Ubs unitamente a Bank America,Barclays, Credit Suisse, Citibank, Jp Morgan Chase.

La Fca, equivalente britannica della nostra Consob, aveva già comminato una sanzione di 26 milioni di sterline (32,1 milioni di euro) alla Barclays perché colpevole di «non essere riuscita a gestire in modo adeguato i conflitti di interesse con i clienti», nel caso di Barclays, ha coinvolta anche nelle indagini sulla manipolazione dei mercati valutari.

Persino lo zinco è materia di speculazione, infatti furono intraprese azioni giudiziarie negli Stati Uniti contro il London Metal Exchange (Lme) e le grandi banche e società di trading, per ingiustificati aumenti dei premi sull'acquisto fisico di zinco, frutto di comportamenti collusivi volti a restringere il mercato, manipolando il flusso delle scorte nei magazzini. Accuse analoghe sono state sostenute nelle altre decine di class action sempre negli Usa relativamente al mercato dell'alluminio. Furono coinvolte le solite Goldman Sachs, JP Morgan.

Ma perché a distanza di oltre 15 anni dall'inizio della peggiore crisi finanziaria, e di ??????? anni dalla promulgazione negli Stati Uniti delle riforme finanziarie note come “legge Dodd-Frank”, si sono fatti così pochi passi avanti?

Anzi le banche più grandi sono diventate ancora più grandi e sempre “troppo grandi per fallire”.
La verità è che le autorità cui tocca varare ed applicare le riforme del settore finanziario in realtà non vogliono le nuove regole, perché la politica non ha forza di imporle nei confronti delle grandi banche.

Ora dovrebbe risultare chiaro che tutto quello di negativo e di drammatico che abbiamo visto non sono “patologie” e/o “deviazioni” di un sistema sano, cioè non si tratta di casi isolati o di incidenti di percorso, ma sono la manifestazione e la sintomologia di un capitalismo che ormai è arrivato al capolinea e che da sempre contiene i germi e tutte le premesse nella sua filosofia e nella sua concezione dell'uomo e della vita che sono al suo fondamento.

Quello che occorre pertanto è il recupero del rapporto fra etica e finanza, mirando evidentemente a ricucire lo strappo del legame dell'economia con le scienze morali, per un superamento della concezione dell'Homo oeconomicus, fondata sulla presunta razionalità strumentale. Una razionalità a ben vedere paradossale visto che alla luce della dura lezione dei fatti è stata propria l'indifferenza etica al Bene Comune a generare crisi e poi povertà.

Riccardo Pedrizzi