Riciclaggio ed usura ai tempi del Covid

Con l’emergenza sanitaria sono state accertate innumerevoli truffe, reati di usura e varie ipotesi di corruzione, soprattutto legate alle procedure per la fornitura di prodotti e servizi necessari a contrastare la pandemia. L’offerta di prodotti contraffatti o di qualità inferiore agli standard richiesti sono aumentate considerevolmente insieme ad ipotesi di manovre speculative sui presidi sanitari, comprese le proposte di sottoscrizione/vendita di titoli di aziende impegnate nella ricerca scientifica o nella produzione di device elettromedicali. La conferma di questo fenomeno viene dall'UIF (Unità di Informazione Finanziaria) che negli ultimi tre mesi ha ricevuto oltre 350 segnalazioni di operazioni sospette collegate all'epidemia del covid-19. Si tratta prevalentemente di “forniture sanitarie legate all'assenza di requisiti tecnici richiesti dalla normativa, all'incongruenza tra l'entità degli acquisti e la reputazione imprenditoriale dei fornitori, all'estraneità degli articoli venduti rispetto al settore produttivo di appartenenza”. Il “profilo soggettivo” dei personaggi coinvolti e le tecniche impiegate inducono a ritenere il coinvolgimento della criminalità organizzata in operazioni di usura. Nel primo quadrimestre del 2020 la Uif ha ricevuto 35.927 segnalazioni di operazioni sospette (più 6,3% rispetto allo stesso periodo del 2019).

Ma anche l'Organismo permanente di monitoraggio ed analisi sul rischio di infiltrazione nell'economia del quale fanno parte Dia, GdF, Servizio Analisi Criminale della Polizia di Stato e Carabinieri nel suo ultimo report ha lanciato l'allarme sui tentativi delle mafie di acquisire “posizioni creditorie nei confronti delle imprese e, in prospettiva, asset proprietari nelle compagnie societarie”. Affari illeciti – che include turismo, ristorazione, rifiuti, giochi e scommesse, gestione di impianti sportivi e palestre, distribuzione e commercio di generi alimentari, autotrasporto, industria manifatturiera dell'energia, immobiliare, commercio e noleggio autoveicoli – la sanità occupa un posto di grande rilievo con prevalenza della 'ndrangheta. Non è un caso, infatti, che “proprio lo scorso anno” siano “state sciolte molte Aziende sanitarie. “La crisi di liquidità delle imprese e le difficoltà economiche di molte famiglie nella fase emergenziale – scrive il report – costituiscono condizioni che potrebbero favorire attività strutturate delle organizzazioni criminali attraverso l'utilizzo di raffinati e complessi strumenti finanziari che consentono (anche attraverso l'acquisto dalle banche che di crediti deteriorati e il coinvolgimento di fondi di investimento compiacenti) di entrare in possesso di asset imprenditoriali di particolare interesse nel settore turistico, della ristorazione e del commercio”.

Del resto già la Guardia di Finanza in occasione della celebrazione del suo 246° anniversario della fondazione aveva reso noto alcuni risultati preoccupanti: 1,8 miliardi di euro recuperati dal riciclaggio di denaro sporco; 1.168 indagini di polizia giudiziaria; 2.351 persone denunciate per i reati di riciclaggio e autoriciclaggio, con sequestri di 838 milioni di euro.

Il nucleo speciale di Polizia valutaria della Guardia di Finanza ha analizzato 82.810 segnalazioni di operazioni sospette (Sos), il 31% di queste è stata poi sottoposta a indagini approfondite. L'attività del 2019 è stata contrassegnata, poi, tra l'altro, da 19.086 controlli alle frontiere, che hanno portato a scoprire oltre 166 milioni di euro e ad accertare 6.080 violazioni. Sui reati fallimentari sono stati effettuati sequestri per circa 390 milioni di euro su un totale di patrimoni di oltre 5,6 mld di euro; sono state rilevate falsificazioni di monete, di valori bollati contraffatti per un valore complessivo di oltre 41,6 milioni di euro.

Oggi più che mai a causa del blocco di tutte le attività per il corona virus il sistema economico finanziario risulta fortemente indebolito, esposto al rischio di infiltrazione da parte della criminalità organizzata che ne potrebbe approfittare.

Occorre perciò tenere gli occhi aperti sugli assetti proprietari e sulle varie operazioni aziendali e societarie nonché sull’origine dei fondi e sulle effettive finalità economiche-finanziarie sottese alle transazioni.

Oltretutto le misure di distanziamento sociale aumentano i rischi di truffe telematiche, i reati informatici e l'utilizzo in contesti illegali degli strumenti di pagamento elettronici.

In questo scenario, fermi restando i compiti di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza che la legge assegna a ciascuna Forza di polizia, sono proprio le Fiamme Gialle a rivestire un ruolo di primaria importanza per il presidio della legalità e della correttezza dei movimenti di denaro, titoli e valori nel circuito economico nazionale, svolgendo i propri compiti istituzionali:

a livello centrale, per tramite delle capacità specialistiche del Nucleo di polizia valutaria e del Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.), entrambi alle dipendenze del Comando Tutela Economia;

a livello periferico, con i Nuclei di polizia economico-finanziaria (Nuclei P.E.F.) ed i Reparti territoriali.

Il Riciclaggio, dunque, proprio in questo periodo che vede la criminalità organizzata lanciarsi senza nemmeno le vecchie cautele in acquisizioni di ogni genere nei settori, in particolare, della ristorazione, del turismo e del commercio, in genere, è il fenomeno da tenere maggiormente sotto controllo.

Ed allora oggi più che mai occorrerà avere gli occhi aperti e soprattutto sensibilizzare i professionisti che potrebbero essere utilizzati per operazioni poco trasparenti, se non addirittura illecite: avvocati, commercialisti, notai e persino agenzie immobiliari.

Riccardo Pedrizzi

www.riccardopedrizzi.it

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